Calcificazioni della cuffia dei rotatori: il lavaggio ecografico valido trattamento

lavaggio ecografico alla cuffia dei rotatori casa di cura città di parma

La cuffia dei rotatori è una delle sedi più frequenti di calcificazione tendinea, responsabile di dolori anche molto acuti. Per calcificazione di un tendine si intende il deposito all’interno o intorno al tendine di minerale osseo (cristalli di idrossiapatite di calcio).

Il processo di formazione e risoluzione della calcificazione avviene attraverso 3 fasi:

  • Fase pre-calcifica: il tendine comincia a modificare la sua struttura in modo da facilitare il deposito dei cristalli di idrossiapatite.
  • Fase calcifica: in un primo momento il calcio si deposita e si forma la calcificazione; durante questo processo, che può durare anche anni, il dolore è generalmente assente. In un secondo momento inizia il riassorbimento della calcificazione, che coincide con la comparsa di un dolore acuto e continuo alla spalla e spesso con l’insorgenza di una capsulite adesiva con limitazione dei movimenti.
  • Fase post calcifica: durante la quale il tendine guarisce e ritorna alla sua normale struttura.
Deposito di calcio all’interno del tendine sovraspinoso

Il lavaggio ecografico: in cosa consiste e quando è indicato

Per risolvere questa patologia una delle più efficaci opzioni terapeutiche a disposizione è rappresentata dal lavaggio ecografico della calcificazione. Questa terapia può essere impostata sia come primo trattamento sia quando i trattamenti infiltrativi con cortisone o fisioterapia non hanno dato risultati soddisfacenti

Si tratta di una procedura ambulatoriale che viene eseguita in anestesia locale.

Sonda ecografica che consente di visualizzare il tendine e l’ago al suo interno

Si utilizza l’ecografo, strumento diagnostico che consente con una sonda di vedere lo stato dei tendini e di identificare la calcificazione. Sotto controllo ecografico si inserisce all’interno del tendine, con grande precisione, un ago mediante il quale viene iniettata della soluzione fisiologica per lavare la calcificazione.  Un secondo ago viene inserito per asportare i frammenti. Ciò consente di lavare la calcificazione con una immediata risoluzione della sintomatologia.

Utilizzo del doppio ago per “lavare” la calcificazione

Va detto che non tutte le calcificazioni possono essere trattate con questo metodo.

La diagnosi radiografica ed ecografia è necessaria per identificare il tipo di calcificazione e capire se può beneficiare di questo trattamento. Non è necessaria, nella maggioranza dei casi, la risonanza magnetica, a meno che l’esame ecografico non evidenzi anche una lesione del tendine associata alla calcificazione.

Va anche detto che, come per tutte le procedure, anche se la metodica ha alte percentuali di successo, può accadere che il trattamento non dia il risultato atteso. Può, in casi fortunatamente ridotti, verificarsi che la calcificazione non venga asportata del tutto e nel tempo quindi si ripresenti oppure potrebbe rivelarsi una calcificazione più resistente del previsto durante la procedura rendendo difficile la sua rimozione.

Cosa si può fare dopo il trattamento

Dopo la procedura è consigliato applicare del ghiaccio sulla spalla. Si può riprendere da subito a usare il braccio per svolgere le attività della vita quotidiana, evitando però sforzi per 2 settimane. Va detto infatti che dopo il lavaggio il tendine è più debole e quindi si devono evitare sforzi per non correre il rischio di lesionare il tendine stesso.

Può essere necessario effettuare un percorso riabilitativo qualora la calcificazione abbia determinato una rigidità della spalla, ovviamente già presente prima della procedura.

A cura del dott. Carlo Felice De Biase, Specialista in Ortopedia della Casa di cura Città di Parma.