Narrow band imaging: la diagnosi delle patologie delle corde vocali è sempre più precoce

diagnosi lesione corde vocali

La Narrow Band Imaging (NBI) rappresenta la novità più recente nella diagnosi precoce delle lesioni della laringe. Tale metodica valuta la mucosa e la distribuzione del microcircolo dei vasi sanguigni delle lesioni a carico delle prime vie aero-digestive consentendo la possibilità di porre il sospetto diagnostico per lesioni pre-cancerose o maligne. L’esame è condotto in ambulatorio mediante un endoscopio flessibile (atraumatico) introdotto attraverso il naso, simile a quello che utilizza la luce bianca ma avvalendosi di una nuova tecnologia, quella NBI, con enormi potenzialità in più. L’indagine non è invasiva, non richiede anestesia, poiché è una metodica indolore, pertanto viene eseguita in ambulatorio. La tecnologia NBI ha un altissimo valore predittivo consentendo di selezionare quelle lesioni “sospette” che andranno poi diagnosticate mediante biopsia ed esame istologico definitivo. Individuare lesioni dubbie o maligne di piccole dimensioni a livello delle corde vocali ci permette di poter intervenire chirurgicamente garantendo ottimi risultati dal punto di vista funzionale ovvero della qualità della voce ricorrendo alla tecnologia laser.

Grazie alla diagnosi precoce è possibile attuare una chirurgia più mirata e meno invasiva

La chirurgia delle corde vocali viene eseguita con approccio transorale mediante l’utilizzo di laser CO2 ed in anestesia generale, senza tagli o inestetismi esterni. La chirurgia transorale con l’ausilio del laser CO2 è utile per il trattamento delle lesioni sia benigne che maligne. Il grosso vantaggio del laser è di poter eseguire interventi in campo completamente esangue e di eseguire incisioni molto precise poiché il tremolio fisiologico della mano viene abolito. L’intervento con il laser in casi selezionati e in patologie in fase precoce garantisce la risoluzione della patologia con rispetto della funzione deglutitoria e parzialmente della fonatoria con ricovero ridotto a uno o due giorni.
I casi in cui si debba ricorrere ad interventi particolarmente invasivi che comportino la tracheostomia a permanenza sono sempre meno. La tecnologia ha consentito non solo la diagnosi e la cura in stadi sempre più precoci ma la possibilità di archiviare le immagini utili consentendo di ottenere pareri multidisciplinari, ovvero da parte di più specialisti, prima di intraprendere una strategia terapeutica. Il consulto multidisciplinare rappresenta un momento cruciale per ottenere il miglior risultato possibile per il paziente poiché l’esperienza del singolo viene arricchita dal confronto. Tale approccio consente di poter reintervenire tempestivamente e con efficacia anche quando un primo trattamento non abbia dato il successo sperato. La tecnologia ed “il gioco di squadra” tra medici di medicina generale e specialisti otorinolaringoiatri rappresentano il mix vincente per giungere a diagnosi e terapie con risultati oncologici e funzionali sempre più soddisfacenti.

A cura del dott. Paolo Vignali e del prof. Giuseppe Mercante, Specialisti in Otorinolaringoiatria della Casa di cura Città di Parma