Il ruolo dell’alimentazione nella prevenzione e nella cura dei tumori

Alimentazione nella prevenzione e nella cura dei tumori

Dottore, potrebbe indicarmi cosa mangiare e cosa evitare perché non mi venga il cancro?”. Sarei felice di proporre una “ricetta” o “una dieta anti-cancro”. Ma, purtroppo, non esistono. “Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico, né in difetto, né in eccesso”, diceva il medico greco Ippocrate 2400 anni fa, “avremmo trovato la strada per la salute”.

Oggi, sappiamo che l’obesità induce uno “stato infiammatorio cronico”, uno squilibrio ormonale, indebolisce il sistema immunitario e sregola alcuni geni, che predispongono l’insorgenza dei tumori. Tuttavia, non conosciamo una “dieta” capace, da sola, di “spegnere” gli interruttori del cancro, malattia molto complicata, causata da moltissimi fattori (ambientali, genetici, ereditari, immunitari, ormonali) che si condizionano a vicenda.

Attenzione alle false informazioni sulle diete nella prevenzione del tumore

I social network ci propongono pubblicità fuorvianti sulla prevenzione dei tumori, proponendo diete, spesso costose e difficili da rispettare. In questo bombardamento di messaggi, occorre sviluppare un senso critico, verificare la qualità delle informazioni, cogliere i conflitti d’interesse nascosti e chiedere al medico di fiducia spiegazioni.

L’importanza dei corretti stili di vita per prevenire il cancro

In assenza di una vera e propria dieta anti-cancro, ci sono, tuttavia, raccomandazioni (ad esempio quelle del Codice Europeo contro il Cancro) che riducono il rischio di ammalarsi adottando stili di vita protettivi: 1) evitare il sovrappeso; 2) seguire una dieta sana comprendente cereali integrali, legumi, verdura e frutta; 3) limitare i cibi ad alto contenuto calorico in zuccheri o grassi; 4) evitare le bevande zuccherate; 5) limitare le carni lavorate, la carne rossa e i cibi ad alto contenuto di sale, 6) limitare l’assunzione degli alcolici.

L’alimentazione e la cura del tumore

Per quanto riguarda le persone che sono sopravvissute al cancro, sappiamo che il sovrappeso ha un effetto negativo sulla guarigione. Infatti, le donne obese operate di carcinoma mammario, ovarico e dell’endometrio hanno una mortalità più elevata rispetto alle donne non-obese. Fra gli uomini, invece, il rischio di recidiva è maggiore nei pazienti sovrappeso operati di carcinoma della prostata e del colon-retto rispetto ai soggetti normopeso. La raccomandazione, quindi, è correggere, sotto il controllo del medico, il sovrappeso, modificando lo stile di vita alimentare, e combattere la sedentarietà con una moderata attività fisica giornaliera.

Se il paziente è in trattamento con chemioterapia, immunoterapia, terapia biologica o terapie combinate (ad esempio chemioterapia e radioterapia), che possono influenzare negativamente lo stato di nutrizione, l’oncologo di riferimento, valuterà lo stato nutrizionale prima e durante il trattamento, avvalendosi, in ambito multidisciplinare, di altri specialisti esperti in nutrizione clinica.

In conclusione, il supporto nutrizionale deve essere adattato in modo personalizzato, a ogni paziente, in base alle condizioni nutrizionali, alle condizioni cliniche, ai trattamenti previsti e ai risultati attesi. Diete “alternative” per la cura del cancro non sono raccomandate e sono potenzialmente dannose.

A cura del Dottor Vittorio Franciosi, Specialista in Oncologia della Casa di Cura Città di Parma