La VERTIGINE è un sintomo frequente che può presentarsi in maniera improvvisa ad ogni età.
Colpisce infatti il 50-70% degli anziani, il 30-35% degli adulti e il 5-10% dei bambini.
Cos’è la vertigine?
È un’erronea percezione di movimento (dal latino “vertere” cioè ruotare).
Le vertigini possono essere distinte in oggettive (percezione di movimento/rotazione del mondo attorno a sé) oppure soggettive (percezione/rotazione del proprio corpo rispetto allo spazio circostante).
Le cause
Possono essere dovute a malattie del labirinto vestibolare cioè dell’organo dell’equilibrio (che fa parte dell’orecchio interno), ma anche a malattie neurologiche, cardiovascolari, metaboliche, osteo-articolari o psichiatriche, tanto da rendere necessaria una valutazione multi-specialistica. Qui ci concentreremo sulle cause di interesse otorinolaringoiatrico.
La “Visita per le vertigini”
L’approccio medico al paziente vertiginoso parte da una dettagliata raccolta dell’anamnesi cioè delle informazioni sulle modalità di esordio, sintomi associati, relazione con movimenti, in modo da identificarne l’origine e impostarne il più adeguato trattamento.
La valutazione vestibolare dello specialista otorinolaringoiatra viene effettuata in posizione seduta, supina e di fianco, analizzando i movimenti oculari, controllati direttamente dall’apparato vestibolare.
Successivamente si valuta il paziente in posizione eretta, ricercando l’eventuale sbandamento e la coordinazione da seduto e in piedi, da fermo e camminando.
Molto importante è sempre effettuare l’otoscopia e l’esame audiometrico per studiare attentamente l’orecchio esterno, la membrana timpanica e la funzionalità uditiva.
Quali patologie dell’orecchio possono dare vertigini?
Le principali patologie dell’orecchio interno che si manifestano con vertigine sono:
- Vertigine Parossistica posizionale benigna (VPPB)
- Deficit Vestibolare (o “Labirintite” o “Neuronite Vestibolare”)
- Malattia di Meniere
La forma più comune di vertigine è la Vertigine Parossistica Posizionale Benigna (VPPB), causata da un anomalo posizionamento degli otoliti, dei piccoli cristalli di carbonato di calcio che si trovano all’interno dell’orecchio ed inviano informazioni al cervello riguardo agli spostamenti della testa. Quando gli otoliti si spostano dalla loro posizione naturale e stimolano i recettori dell’equilibrio in modo anomalo si scatena la vertigine. Il trattamento avviene praticando le cosiddette “manovre liberatorie”, che consistono in una serie di movimenti rapidi della testa e del corpo del paziente che hanno lo scopo di riportare gli otoliti nella loro sede abituale. Nell’80% dei casi la risoluzione dei sintomi si ha dopo la prima manovra eseguita dallo specialista otorinolaringoiatra. Nei restanti casi occorre ripetere le manovre per ottenere la guarigione. Quando, invece, il labirinto vestibolare si infiamma per cause virali o vascolari, si genera un’errata trasmissione dei segnali di equilibrio al cervello. Ne consegue un’intensa vertigine rotatoria della durata di giorni o settimane, non influenzata dalle variazioni posturali, ma spesso associata a nausea-vomito e chiamata Labirintite o Neuronite Vestibolare. Il trattamento prevede inizialmente farmaci sintomatici, cortisonici e, successivamente, vitamine del gruppo B, integratori ed esercizi riabilitativi.
Molto più rara e di origine a tutt’oggi sconosciuta è la Malattia di Meniere, dovuta ad un accumulo di liquidi nell’orecchio interno. È una malattia caratterizzata da crisi vertiginose molto intense, generalmente ricorrenti, della durata di diverse ore o giorni, sempre associate ad acufene ed ipoacusia. Il trattamento prevede farmaci sintomatici e diuretici, dieta iposodica e buon apporto idrico. Nei rari casi resistenti si deve ricorrere ad iniezione direttamente nell’orecchio di sostanze ad azione inibitoria oppure a sezione del nervo vestibolare per interrompere il ripetersi delle crisi.
A cura della dott.ssa Mariasilvia Saccardi, Specialista in Otorinolaringoiatria della Casa di Cura Città di Parma.