Come proteggersi dal sole senza averne paura

proteggersi dal sole

I raggi del sole che raggiungono la terra ed interagiscono con la cute sono costituiti da uno spettro di radiazioni che comprendono la luce visibile, gli ultravioletti e gli infrarossi. Tra queste, quelle che sono in grado di determinare danni sono le radiazioni che vengono assorbite dalla pelle. In particolare le radiazioni ultraviolette UV-A ed UV-B.

  • Raggi UVA
    Lunghezza d’onda 320-400 nm, hanno meno energia, ma arrivano più in profondità. Provocano danno ai tessuti tramite formazione di radicali liberi. L’effetto più evidente è l’invecchiamento cutaneo fino allo sviluppo di neoplasie epiteliali.
  • Raggi UVB
    Lunghezza d’onda 290-320 nm hanno maggior energia e minor capacità di penetrazione. Sono in grado di provocare danno diretto al DNA delle cellule della cute. Gli effetti ad essi più correlati sono le ustioni solari e le fotodermatiti. Espongono tuttavia anche ai tumori cutanei, in particolare al melanoma. D’altro canto, sono anche le radiazioni che favoriscono l’attivazione della vitamina D.

Gli effetti della luce visibile e degli infrarossi sulla cute sono ancora controversi. Sembra che lo spettro del visibile (390 ai 700 nm) giochi un ruolo nell’iperpigmentazione post-infiammatoria e nel melasma, soprattutto in chi ha la pelle scura (fototipi IV-VI). È un dato significativo poiché costituiscono circa il 40% dei raggi solari che arrivano alla superficie terrestre.

Come si difende la nostra pelle quando ci esponiamo al sole?

Con l’iperplasia epidermica (ispessimento cute) e con l’iperpigmentazione (abbronzatura).
Dopo 48 ore dall’irradiazione, l’attività proliferativa delle cellule epiteliali cutanee aumenta di 2-3 volte e tale aumento dura fino a sei giorni. Vengono inoltre attivati i melanociti che producono più melanina, resa disponibile come scudo per tutte le cellule dell’epidermide.

Ma siamo in grado di difenderci tutti nella stessa misura dai raggi ultravioletti?

No. Chi ha la pelle più chiara (fototipi I-III), è maggiormente esposto a danni acuti, come ustioni solari e fotodermatiti ed a danni cronici come il fotoaging ed i tumori cutanei.
L’incremento dell’incidenza dei tumori cutanei negli ultimi 20 anni ha sensibilizzato la popolazione generale sui principali fattori di rischio, trai quali al primo posto c’è la fotoesposizione.

Nel 2017 in Italia sono stati diagnosticati 120 casi x 100.000 abitanti di tumori cutanei, di cui 14.000 solo di Melanoma (incidenza questa, che tende a raddoppiare ogni 10 anni).
Il melanoma è il 3° tumore più frequente tra i 30-45 anni ed ha una mortalità del 15%.
Secondo la Skin Cancer Foundation, l’86% dei melanomi e 90% dei tumori cutanei-non melanoma (NMSK) sono correlati ad esposizione a UVA/UVB.
I raggi UV possono causare danni cutanei anche quando sono artificiali. L’OMS ha pubblicato un documento per segnalare come le lampade abbronzanti aumenterebbero del 20% il rischio di sviluppare un melanoma.

Tuttavia l’esposizione ai raggi UV non va demonizzata, perché è necessaria, per alcuni effetti benefici.

In particolare:

  • Produzione di vitamina D, fondamentale per la mineralizzazione ossea, esplica anche effetto protettivo su tutti i tumori e sostiene il sistema immunitario contro le infezioni.
  • Effetto antinfiammatorio-immunoregolatore sfruttato nella terapia di malattie infiammatorie cutanee (es. Psoriasi, Dermatite atopica) e linfomi cutanei.
  • Effetto antidepressivo.

Allora come comportarsi quando ci si espone al sole?

  • Non esporsi nelle ore centrali della giornata, in cui i raggi più perpendicolari alla superficie terrestre sono in grado di arrivare in maggior quantità sulla cute, danneggiandola.
  • Utilizzare protezioni solari fisiche, come indumenti, cappelli, occhiali da sole.
  • Assumere fotoprotettori orali (integratori) con capacità antiossidante e di correzione dl danno genetico indotto dagli UV. In particolare contenenti Polipodium, Vit. C, Vit. E, Carotenoidi, Nicotinammide. I fotoprotettori orali sono gli unici in grado di contrastare gli effetti da luce visibile (melasma…)
  • Utilizzare fotoprotezioni topiche (creme, gel, spray, emulsioni…) contenenti filtri fisici e/o chimici attivi sia sui raggi UVA che UVB con un SPF (Sun Protector Factor) non inferiore a 30.

A cura della Dott.ssa Stefania Pizzigoni e della Dott.ssa Elisa Guareschi, Specialiste in Dermatologia e Venereologia della Casa di cura Città di Parma.