Adolescenza e lockdown: distanziamento fisico, ma non psicologico

Adolescenza e lockdown Coronavirus

L’adolescenza, come età di transizione e connessione tra l’infanzia e l’età adulta, rappresenta una fase della vita ed un evento critico che presuppone la messa in campo di strumenti e potenzialità.
Il lockdown, nel suo significato di isolamento, pone di fronte ad un distanziamento fisico, ma può diventare fonte di significati complessi.
Nelle situazioni di forte stress abbiamo bisogno di appoggio dalle figure di riferimento, di comunicazioni chiare, di accoglienza delle nostre emozioni.

Come aiutarli a metabolizzare le difficoltà di questo periodo?

  1. Mantenere il più possibile le abitudini inalterate (sonno, pasto ecc.) co-costruendo routines condivise. È possibile creare un diario all’interno del quale rendere visibile la pianificazione della giornata e dello studio. Può essere una attività importante anche per la narrazione del proprio stato d’animo. La scrittura aiuta a creare connessioni, trovare significati, restituire linearità agli eventi ed elaborare i propri sentimenti.
  2. Parlare delle emozioni provate, coinvolgendo il ragazzo nell’espressione dei suoi stati d’animo, senza negare l’eventuale disagio, ma accettandolo, attraversandolo.
  3. Rimanere nel qui ed ora, vivendo il presente e la quotidianità per ciò che ci offre, attraverso gesti semplici ed abitudinari.
  4. Vivere la lentezza di questi momenti in casa, assaporando l’autenticità degli istanti trascorsi. Siamo tenuti a rispettare molte regole, e allo stesso tempo, abbiamo la possibilità di fermarci, di sostare nella incertezza in una dimensione dell’essere, non del fare.
  5. Offrire la libertà di esprimere la creatività, di disegnare, dipingere, costruire. Coltiviamo un terreno fertile ed accogliente perché il ragazzo possa sentire accolto il suo modo di esprimersi.
  6. Sediamoci insieme a lui/lei e conversiamo con calma. Rimaniamo presenti, osserviamo come si sente, le espressioni del suo viso. Non abbiamo fretta. Lasciamo per un po’ di tempo il telefono sul comodino, il pc, il tablet; disinneschiamo il pilota automatico che ci porta a controllare continuamente le notizie.
  7. Sperimentiamo la noia, sentiamo quanto ogni pensiero sembra spingere all’azione, ma quanto è fondamentale semplicemente rimanere fermi e vivere.
  8. Ricordiamoci che tutto quello che abbiamo detto vale anche per noi: CONSAPEVOLEZZA, CREATIVITÀ, ACCETTAZIONE. Ritorniamo a guardare il mondo per un po’, con i loro occhi, con il loro sguardo, attraverso le loro emozioni.

A cura della Dott.ssa Maria Laura Battistini, Psicologa, Casa di cura Città di Parma