Calcoli della colecisti. Cosa sono e come si affrontano


Fig.1: calcoli biliari colesterinici.

La colecisti, o cistifellea, è un organo delle vie biliari a forma di “sacchetto” situata sotto al fegato sul lato destro dell’addome. La colecisti ha la funzione di immagazzinare la bile durante il digiuno e di riversarla nell’intestino in occasione dei pasti, per consentire la digestione dei cibi. All’interno della colecisti, in condizioni patologiche, la bile può sedimentare portando alla formazione di granelli di sabbia biliare o di veri e propri calcoli biliari che appaiono come sassolini (vedi fig.1). La formazione di questi calcoli, nota come litiasi biliare, è molto comune e colpisce più del 20% delle persone di età superiore a 65 anni nei paesi sviluppati.

Esistono dei fattori di rischio per la formazione dei calcoli delle vie biliari?

I fattori di rischio sono il sesso femminile, gravidanza, obesità, età, dieta “occidentale” ricca di grassi, rapida perdita di peso, familiarità, pregressa chirurgia resettiva dello stomaco, malattie ematologiche specifiche.

Si può prevenire la formazione dei calcoli delle vie biliari?

Sì, attraverso una dieta povera di grassi e ricca di fibre, evitare il digiuno prolungato (non saltare i pasti principali), riduzione del peso in eccesso, attività fisica ed evitare dimagrimenti rapidi.

Quali sono i sintomi della calcolosi della colecisti?

Nell’80% dei casi di calcoli della colecisti non vi è alcun sintomo, configurando la condizione clinica di calcolosi della colecisti asintomatica. In questi pazienti la calcolosi della colecisti viene diagnosticata in modo incidentale nel corso di accertamenti radiologici (solitamente ecografici) eseguiti per altri disturbi.

Nel restante 20% invece si presentano sintomi e/o complicanze che identificano la calcolosi della colecisti sintomatica, in presenza di coliche biliari e la calcolosi della colecisti complicata, in presenza di complicanze specifiche (colecistite, colangite, pancreatite, etc.).

Cos’è la colica biliare?

La colica biliare,o “colica di fegato” è un evento acuto, specifico, che compare tipicamente nelle ore notturne, dopo pasti abbondanti, caratterizzato dalla comparsa improvvisa di un dolore addominale in sede epigastrica e al fianco destro, di tipo continuo, associato a nausea e vomito. L’intensità del dolore è tale da portare i pazienti a rivolgersi al medico curante, alla guardia medica o al pronto soccorso. La sintomatologia regredisce spontaneamente entro le 6 ore, lasciando un residuo dolore sordo. Non si associano invece febbre, brividi, ittero o dolore ingravescente oltre le 12 ore, che rappresentano segni clinici di complicanze della calcolosi biliare o di patologie intercorrenti di altri organi/apparati.

I calcoli della colecisti possono causare disturbi digestivi addominali diversi dalla colica?

Sì, la calcolosi può determinare anche sintomi o disturbi meno specifici, quali la “difficoltà a digerire” (dispepsia), senso di peso o gonfiore addominale e/o al fianco destro, bruciore alla bocca dello stomaco (pirosi), sensazione di “amaro in bocca”, ma tali sintomi, essendo marcatamente aspecifici, possono derivare da un ampio spettro di disturbi  gastrointestinali organici e funzionali. Pertanto nei pazienti portatori di calcoli della colecisti associati a sintomi aspecifici, è doveroso escludere un’origine extra-biliare dei sintomi.

Cosa rende la calcolosi sintomatica e/o complicata?

Sintomi e complicanze di questa patologia sono legati alla capacità dei calcoli di muoversi e di ostruire le vie biliari, condizionate da molteplici fattori quali la contrattilità della colecisti, le dimensioni dei calcoli e la conformazione anatomica delle vie biliari, etc.

Nella colica biliare si verifica una temporanea ostruzione del dotto cistico, al termine della quale i sintomi regrediscono completamente. Nelle complicanze maggiori invece l’ostruzione persiste o i calcoli migrano al di fuori della colecisti o del dotto cistico, creando le condizioni predisponenti le complicanze maggiori quali la colecistite acuta, la colangite batterica, l’ittero ostruttivo e la pancreatite acuta. (fig.2)

Fig.2: migrazione dei calcoli nelle vie biliari.

Quale terapia per i calcoli della colecisti in assenza di sintomi?

La calcolosi della colecisti asintomatica non ha indicazioni terapeutiche assolute. Dopo valutazione medica si consiglia monitoraggio clinico e/o ecografico, modifica degli stili di vita a “rischio” (vs, prevenzione dei calcoli), consultazione del medico in caso di comparsa di sintomi addominali non-specifici, visita chirurgica in caso di comparsa di sintomi specifici (colica biliare) o complicanze specifiche.

Quale terapia per i calcoli della colecisti con colica biliare?

La terapia della calcolosi della colecisti sintomatica è la colecistectomia, ovvero l’asportazione chirurgica della colecisti, con i calcoli in essa contenuti. Questa procedura attualmente viene eseguita con tecnica laparoscopica mini-invasiva, attraverso 3 o 4 incisioni addominali da 5-10 mm, in anestesia generale. La degenza media è di 1-2 giorni. Nell’1-2% dei casi si rende necessaria la conversione alla tecnica tradizionale, mediante incisione sottocostale, con un lieve prolungamento della degenza ospedaliera. Il ritorno all’attività lavorativa è solitamente rapido e agevole.

Quale terapia per i calcoli della colecisti complicata?

In presenza di complicanze specifiche è imperativo il ricovero ospedaliero, per una corretta diagnosi laboratoristica e strumentale e per il trattamento medico, endoscopico e/o chirurgico.

Come si vive senza colecisti?

Trascorso un breve periodo di convalescenza post-chirurgica, in assenza di complicanze post-operatorie, la maggior parte dei pazienti non lamenta alcun sintomo o disturbo. Un paziente su 10 riferisce sintomi di tipo gastrointestinale (nausea, rigonfiamento, diarrea), che rientrano nella cosiddetta “sindrome post-colecistectomia”. Tali sintomi hanno un impatto variabile sulla qualità della vita post-operatoria, ma nella maggior parte dei pazienti si riducono fino a scomparire nel tempo.

A cura di Dott. Stefano Cecchini, Specialista in Chirurgia Generale – Chirurgia Mininvasiva – Chirurgia Epatobilio-Pancreatica Casa di Cura Città di Parma